Space to Culture
SPACE TO CULTURE
Young Architects Competition
Project Team / Gruppo di progetto
Architecture/Architettura: MaDG Studio
Visualisation/Visualizzazione: Angela Magliulo
Credits / Crediti
MaDG Studio: Margherita Del Grosso with Greta Solari, Veronica Falappi
Location / Luogo
Bologna, Italy
Client / Committente
YAC
Dimension / Dimensione
about 5 000 mq (plot area)
Semplicità, dinamismo e molteplicità si uniscono per generare una nuova percezione degli spazi culturali pubblici.
L’edificio non è più racchiuso su se stesso: è proiettato al mondo senza limiti. Situato su una superficie piana, l’edificio rompe il suo limite e diventa un centro nevralgico per la zona di Bologna. Come sistema nervoso, la proposta prevede un sistema di flussi interconnessi tra loro: un nuovo sistema sinaptico in relazione con l’ esterna rete globale per generare un nuovo flusso di input culturali.
Partendo dall’analisi della razionalità della costruzione, la proposta rispetta sua semplicità che diventa la principale linea guida geometrica: il design segue la griglia edificio, estendendola come rete. Allo stesso tempo, la proposta inizia a rompere il sistema dove questo diventa un limite aggiungendo interferenze e stabilendo nuovi affascinanti momenti sulla vita dell’edificio e dando una nuova identità all’edificio.
Spazio, cultura, arte e Expo sono le principali 4 aree programmatiche; esse generano un sistema di linee di flusso che penetrano nell’edificio. Essi definiscono spazi razionali e flessibili per lo spazio espositivo, laboratori, aree per bambini, che si incrociano ed entrano in contatto in una serie di “stazioni” aperte al pubblico e a tutti i tipi di utenti. Funzioni inviano segnali da una stazione all’altra, o da una parte della costruzione alle altre. Tutte le stazioni non sono solo uno scambio e un momento di connessione, esse sono spazi espositivi d’arte temporanei dove diversi artisti possono esporre: lo spazio cambierà in una molteplicità di scenari per gli utenti.
La proposta rispetta quasi completamente lo stato attuale del volume dell’edificio. Tuttavia, la proposta crea un nuovo volume trasversale che diventa uno dei punti focali del progetto. Il nuovo volume introduce un nuovo rapporto all’interno della struttura, che generauna corte centrale con giardino. Come un cervello, la corte è collegata a ogni parte dell’edificio e alle principali linee di flusso,si estende all’esterno continuando il sistema. Come le stazioni, tutte le aree esterne sono aperte al pubblico e tutti i tipi di utenti. Come le stazioni, tutte le aree esterne sono a disposizione degli artista e si estendono oltre i confini contaminando l’area circostante con l’arte.
L’edificio è accessibile dall’intorno, ottenendo una nuova identità. L’interferenza sul sistema a griglia rende visibile il nuovo programma: lettere e colori indicano i quattro lati principali dell’edificio e le quattro aree tematiche.
Gli utenti entranno nella griglia di sistema e inizieranno ad esplorare le linee di flusso scoprendo l’edificio. Le stazioni sorprenderanno il gli utenti, il programma e le linee di flusso sono indicati con l’uso del colore. Giocando con il contrasto di geometrie pure, l’utente sperimenterà stazioni come spazi straordinari, dove le linee dinamiche e fluide in contrasto con le linee razionali del sistema arrivano insieme a pezzi d’arte.
Simplicity, dynamism and multiplicity are coming together to generate a completely new perception of public cultural spaces.
The building is not any longer enclosed to itself: it is projecting to the unlimited world. Nested on his plot area, the building breaks his boundary and becomes a neuralgic center for the area of Bologna. As a nervous system, the proposal establishes a system of flow interconnected to each other: a new synaptic system in relation with the external global network in order to generate a new flow of cultural inputs.
Starting from the analysis of the rationality of the building, the proposal respects its simplicity that becomes the main geometrical guideline: the design follow the building grid and extend it as a network . At the same time, the proposal starts to break the system where it becomes a limit by adding interference and establishing new fascinating moments on the building life and giving a new identity to the building.
Space, Culture, Art and Expo are the main 4 programmatic pockets; they generate a system of line flow that pierce in to the building. They define rational and flexible spaces for exhibition, workshop, children areas, laboratory and they cross and get in touch in a serious of “ stations” open to public and all type of users . Functions send signals from one station to others, or from one part of the building to others. All stations are not only an exchange and connection moment, stations are temporary art exhibition spaces where different artist can exhibit : space will be affected and will change in a multiplicity of scenarios to users.
The proposal respect almost completely the actual volume state of the building. However the proposal creates a new transversal volume that became one of the focal points of the projects. The new volume introduce a new relation in the building, it generates central court garden. As a brain, the court is connected to all part of the building and line flow ; it extends to outside continuing the system. As the stations, all external areas are open to public and all type of users. As the stations, all external areas are temporary art available to artist and they extend over the boundaries contaminating the surrounding with art.
The building is accessible from all around getting a new identity. The interference on the grid system makes visible the new program: letters and colors indicate the main four side of the building and the main four programmatic pockets.
Users will enter in the system grid and start exploring the line flow and discovering the building. Stations will surprise the users, program and line flow are indicated by the use of color.